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sabato 31 luglio 2004

cronache dal prato#6 - fine

Virginiana Miller + Paolo Benvegnù, 30luglio04 allo sPazialè 211 a Torino


"vorrei che quello che facciamo bastasse, senza aggiungere altro" dice Simone nell'intervista. E questi sono i Virginiana Miller: un'esecuzione raffinata ed intensa, nessun atteggiamento, nessun luogo comune. Una bella ed elegante integrità artistica.


Paolo Benvegnù è riuscito a comunicare un poesia ed un pathos come da parecchio tempo non si sentiva, spaziando tra una ballata psichedelica ed un pezzo decisamente rock. Un plauso particolare ad Andrea Franchi, batteria-cori-tastierina, davvero molto in gamba.









La rubrica "cronache dal prato" termina oggi e, anche se non la leggerà mai nessuno, è importante per me l'averla portata avanti come testimonianza di una delle estati più intense di concerti emozionanti in quei di To. Arrivederci!

lunedì 26 luglio 2004

cronache dal prato#5


Baustelle, 23luglio04 allo sPazialè 211 a Torino => Un disco che suona, il bicchiere di cognac avanzato, un posacenere colmo di cicche, la foto di Alain Delon e quella di Jackie Kennedy, una ragazza che piange, un quaderno di ricordi, un pomeriggio in camera ad ascoltare The Smiths, un giro in spider coupè a Mentòn, la dolce vita, l'adolescenza, la droga, il sesso, le emozioni soffocate o rubate, la vita soffusa. Francesco non è come sembra, il suo personaggio gli impone un'eleganza che appare snob, distaccata, un pò antipatica. Poi parlando con lui ti dice che "almeno a Torino avevate il punk", racconta della desolazione della provincia toscana, bella da vedere ma arida di musica. Sul palco sono tutti eleganti, Rachele ha un'occhiata che fa gelare il sangue, lo show di pezzi che fanno ballare, a volte i suoni comandati dal mixer non sono proprio il massimo, ma appena finisce il live (un pò troppo corto per i miei gusti: 50 minuti appena) ti viene da salutarli con un "appena tornate a Torino ci rivediamo..."


P.G.R., 24luglio04 al Baraonda Summer Festival di Chieri => Solo due cose, non servono parole per contorno a Gianni, Giovanni e Giorgio, non bisogna rischiare di rendere banali certe emozioni: una sorta di film musicale che porta sul palco 20 e più anni di storia del rock in Italia, di coerenza, di slogan, di politica e di umanità. Non tradiscono le aspettative, non lasciano nulla di inesplorato. Giorgio Canali ha un fascino magnetico nel carezzare le chitarre "rumorose" più che mai; Giovanni è carismatico, lugubre ed accattivante, mentre Gianni Maroccolo non si scompone, delineando un basso suonato a chitarra degno della sua esperienza. Una serata, quella di sabato, che mi fa uscire dal campo sportivo con parole e dubbi che girano per la testa, più scosso che appagato.

venerdì 23 luglio 2004

il porco non diventa vecchio ma il vecchio diventa porco

E' proprio vero che il porco non diventa vecchio ma il vecchio diventa porco


Sto ascoltando in loop "Volume 13 - Diaframma" e "D'anime è d'animali - PGR" e non posso fare a meno di notare l'ossessione per il sesso e i simboli fallici, le didascaliche descrizioni di questo manipolo di toscani. Diciamo un pò meno per Giovanni Lindo Ferretti e Gianni Maroccolo & co, ma per Federico Fiumani mi sembra un "leit motiv", naturalmente immersi in un contesto veramente poetico e sanguigno. E' forse la fase adolescenziale che ti fa tirare fuori e descrivere le pulsioni sessuali più vere (vedi Baustelle, toscani pur'essi) ma anche innocenti, mentre l'età adulta ti rende riflessivo e decisamente più cerebrale? Ed il passo successivo, la seconda parte della maturità, ovvero dai 40-45 anni in poi? Per dovere di cronaca riporto alcuni passi.


"... forse per paura di perderla per sempre, la prendo con forza e le vengo dentro. Decidiamo quindi di andare in consultorio per farci dare la pillola del giorno dopo..."


"... la sera la passiamo guardando un film ma al mattino la sodomizzerò. Lei piange e dice non mi rispetti e forse dal suo punto di vista ragione ha un pò..."


"... Luisa è una ragazza che ama farsi penetrare e altrettanto ama penetrare selvaggiamente. Bocca sulla bocca, seno contro seno... Non fare di me solo un ragazzo sandwich... che mentre io penetro te lui penetra me"


"Silvia mi lasciò perchè a suo dire non amavo abbastanza i suoi piedi..."




"Vale più un cuore puro e un cazzo dritto..."


 


 


 


 


 

giovedì 22 luglio 2004

cartaigienicaweb!!!

con orgoglio riportiamo la recensione di feste vuote pubblicata sulla e-zine cartaigienicaweb


MALVIDA “Feste vuote”, 2004 CD autoprod.
Non è certo facile ritagliarsi degli spazi tra le migliaia di gruppi in circolazione ma questi Malvida forse stanno trovando la direzione giusta per uscire dal guscio. Il gruppo di Poirino (in provincia di Torino - ndr) nonostante la relativa poca esperienza ha già una buona personalità, anche grazie alle indubbie capacità tecniche -su cui spicca la voce della brava Elena- riuscendo a creare un insieme piuttosto interessante. Veramente niente male l’interpretazione delle belle liriche da parte della singer e la sua grinta davvero invidiabile. Gli arpeggi di chitarra sono ben performati, e anche gli altri componenti della band fanno ampiamente la loro parte, a parte qualche trascurabile imprecisione. Il loro è un pop rock dalle tinte indie, che risulta veramente interessante, soprattutto quando non tenta di strafare e predilige le cose semplici a virtuosismi sovente sopra le righe e poco convincenti. Infine, qualche appunto sulla registrazione non all'altezza, che tende a sminuire l’intero prodotto non facendone apprezzare appieno il valore. In ogni caso, un gruppo giovane con sicuri margini di miglioramento, ma che come dicevo è sulla buona strada.

lunedì 19 luglio 2004

... langui di ricordi, le mani tese

amico, tutto ciò che separa è santo, è finito il tempo dei sorrisi, non c'è più tempo per un altro bicchiere, amico, tutto ciò che separa è santo, le tenere notti, i ricordi languidi, le mani tese


le battute rimaste le ho già sentite da qualche parte, amico, te lo ripeto, tutto ciò che separa è santo, tutto ciò che separa è santo, conosco la scena, ho provato a sfilare, ho risposto alle domande, ma c'è ancora una cosa che ho da dire: tutto ciò che separa è santo


ho un pezzo del mio cuore incartato sotto la sedia, era per voi, per voi, era per voi


el muniria

venerdì 16 luglio 2004

cronache dal prato#4 - Marlene Kuntz, 15luglio04 a Colonia Sonora di Collegno


Se penso a un rocker vero, maturato dopo i 90, mi viene in mente Cristiano: il suo stile, le sue movenze, la sua rabbia elegante. I quattro non perdono neanche un minimo di smalto, non si fiaccano nè svendono, anzi nuotano e riemergono da lagune di inneschi deliranti, passando tra Ape Regina e Trasudamerica, una splendida Malinconica, Ci siamo amati, culminando con un finale recitato tra sonorità molto dilatate e confuse. E se anche i Marlene sconfinano nel post, non era una novità. Complimenti per la festa, una festa del cazzo!

giovedì 15 luglio 2004

cronache dal prato#3 - Blonde Redhead + Gatto Ciliegia, 14luglio04 al Baraonda Summer Festival di Chieri


Fare musica, suonare rock è un'attitudine; e più si cerca di limitare il territorio con robuste recinzioni, più il tentativo di incasellare un genere musicale nel bordereau risulta difficile, vano. Così in questo verso, stirando le 12 note e l'infinità di ritmi e combinazioni melodiche, i Blonde Redhead stravolgono un genere che a definirlo post-rock tutti arricciano il naso, a tratti un bel pop orchestrato, a tratti noise (ma ormai fa parte del loro percorso di esordio-vrescita) e malinconico assieme. Si passa da brani con una eleganza glamour (inscenata anche sul palco) a "ballate" malinconiche, brani molto rumorosi con interminabili code dissonanti, tenute in riga da loop e tastiere campionate; a tratti l'uso del pre-registrato (non me ne vogliate, sono più purista di quanto sembri) però lascia poco fiato all'esibizione live, che ne diventa un contorno, rendendo al pubblico un vago effetto maionese. L'uso alternato delle voci di Kazu e Amedeo, abilmente modulate su melodie imprevedibili, lasciano una certa sensazione addosso: qualcosa succede o è già successo e adesso non si può più porre rimedio. E' irriparabile.


Così come L'irrèparable è un gioiello di stile felino adagiato, quà e là, su un tappeto di voce di Max Viale per il brano omonimo e sulla voce di Robertina Magnetti per Un anno d'amore di Mina, brano che poteva suscitare plausi piacioneschi, mentre invece è svelato da arrangiamenti molto curati e di gusto assai retro-pop. (upgrade) dalla serata del 7luglio04 al Cinema Massimo, commento musicale alla proiezione del film muto di "Dans la nuit" di Charles Vanel, 1929. Contro il Grande Freddo, un superbo esempio di cinematografia (cose che se uno non lo sa se le perde per sempre) con la musica emozionante Gatto-Ciliegiosa, a tratti tenebrosa e gotica, a tratti festosa e dolce. La classe non è acqua!

mercoledì 14 luglio 2004


FESTIVAL


 

sesta puntata: ...la grande festa dell'estate!!!




Torna come ogni mese il nostro Festival artistico-musicale itinerante!

Prima di partire per le vacanze vorremmo festeggiare la bella stagione a modo nostro, con un concertone e grigliata all'aperto in una cornice veramente suggestiva!!! potrete mancare???




sul palco: Blaugrana, Pongo, Nebbia, Volusgolia (varie declinazioni del Rock) + Dj Set di Dave from Vertical Club




Vi aspettiamo domenica 18 luglio 2004 dalle ore 19:00 in poi all'ONDA di Alpignano, Via Almese 99 - laghi Bonadies, Alpignano (mappa stradale) Ingresso Gratuito
















QUALCOSA STA GIRANDO... REVOLVER!!!

sabato 10 luglio 2004


 Vostro onor. M'ha frenato la malattia, sennò a quest'ora stavo in America..." (excursus spazio-temporale della serata di ieri, malvida live @ Candiolo (TO), Arci eccetera eccetera)


Piccola spiegazione per i miei cari amici malvida a i quali ho perentoriamente propinato il mio muso lungo dopo il concerto di ieri sera, per cui proverò ad associare un'emozione ad una spiegazione-sensazione percepita prima, durante e dopo il concerto "Uossa ganassa,uozza american, ol rait, ol rait"


1) euforia => si suona evviva si suona, 'azz che bel palco finalmente, addirittura 6 spie, le luci, peccato siano le 20.10 e nessuno abbia cominciato a fare il check "Bono, che è? Abbacchio? No dotto' …è gatto! Gatto!? Ammazza che sozzeria!!"


2) ansia => sono le 21.15 e il gruppo che suona dopo non ha ancora finito il check (da 40 min), vabbè, fa niente, tanto siamo abituati a non fare il check, che vuoi che sia, certo però sarebbe bello provare TUTTI i suoni con calma, sembra che vada... "Nun beve, che poi esci al naturale e te fai riconosce"


3) confusione => fine del nostro check di 5 minuti "se siete a posto cominciate pure", non c'è quasi nessuno, fumo di grigliata ci avvolge, arrivano dei ragazzi che ci chiedono se possono usare gli ampli e la batteria "solo uno è nostro, la batteria è dell'altro gruppo" per fare "tanto solo tre pezzi, ce l'hanno detto oggi pomeriggio"..., scendiamo un attimo e saliamo quasi subito (ore 22.00 e il fonico ci dice che dovevamo iniziare alle 21.30, come da volantino, ma quando si è mai visto)...!? "macchero', tu m'hai provocato e io me te magno"


4) nausea => iniziamo, sento la mia chitarra e basta, un suono orribile da barbaro, la batteria quasi niente, non so che fare, ci guardiamo interrrogativi e cerchiamo di aggiustare il tiro, andiamo avanti arrancando tra decine di cappelle (il secondo pezzo l'ho iniziato senza togliere il capotasto usato nel primo), tempi così e così, imbarazzo, tra i pezzi parole che non vengono fuori, un prato deserto con gente che macina costine ai tavoli, il fischio dell'arbitro del campo di calcetto (e non ci dicono nemmeno chi sta vincendo...!) "Hai 21 anni ed é ora che tu sappia di chi sei figlio"


5) pace dei sensi => mentre suono mi viene in mente che la prima cosa da fare sceso dal palco è smettere di suonare "Tu sei prete, io ti bacio la mano, ma vattela a pija nder culo!"


6) solitudine #1 => invece di fare un pò cerchio come una vera band, ognuno sparisce per i quattro punti cardinali, quasi nessun confronto... scusate, non ha un peso oggettivo, ma soggettivo: io in quel momento avevo bisogno di voi! "Dimmi, pastore, tu sei felice?"


7) solitudine #2 => come un pirla ad aspettare fino alle 00.45 che il gruppo (bravi comunque) finisca per ritirare due cosette, anche qui vale il discorso ogg-sogg precedente, riflettendo sulla mia condizione di esule, illuso e frustrato da mè stesso, mentre mi sembra che nulla di ciò che suoniamo mi piaccia neanche un pò "Stà zitto!! Magna 'e coccie de' noci!!"


8) solidarietà => mentre carico l'ampli mi fermo a parlare con il chitarrista mancino che mi risulta molto simpatico e mi risponde sulla sua telecaster left hand bianca e nera e mi dice che vorrebbe cambiare il suo datato Steelphon brown/yellow che trovo veramente fico, poi faccio i complimenti e me ne vado "Che fai, me meni colla mazza de jo de maggio?!"


Ooggi si volta pagina, si carica nuovamente la pila e si cerca di passare la cartavetro sugli spigoletti e le spine che ancora pungono la pelle, per lasciare un pò di artigianato liscio e ben verniciato "Fateme lavorà, fateme lavorà!"

mercoledì 7 luglio 2004

cronache dal prato#1


Belle&Sebastian, 6luglio04 al Chicobum


Stuart con le sue scarpette di vernice, pantaloni rossi a tubo, poche parole di circostanza, si ferma ad aspettare il passaggio dell'ennesimo aereo che atterra a Caselle, una battuta alla zanzara "e tu cosa stai facendo", e poi cambi di strumento rocamboleschi, appena finito il brano, qualche istante (a volte) di indecisione, sguardi tra tutti; due musiciste-coriste che arrivano in coppia, pian piano, per fare un solo vocalizzo e poi andarsene quasi subito. Tra tutto, l'emozione come una cappa, il mio sorriso che si allarga da un orecchio all'altro, un'orchestrazione perfetta in "step into my office baby", quasi ipnotico il sound di "sleep the clock around" con una ragazza del pubblico invitata a ballare, un tuffo nei '70-'80 di "stay loose" e venti o più altre storie pop di tutti i giorni, allegria, malinconia, disagio, amicizia.

lunedì 5 luglio 2004


...si, lo so che non è proprio una primissima visione, ma sono riuscito a vederlo solo ieri (complice anche una critica non proprio entusiasta che mi a veva fatto tentennare). Ebbene ho visto un film tenero, un documentario sincero e senza troppi condizionamenti. Ed il sudamerica è così, chi ci è stato può confermarlo, con le facce rugose e gli occhi dimessi ma orgogliosi della povera gente, che ti portano lontano: innanzitutto è necessario credere in qualcosa, ideale o utopia, ma crederci veramente, senza girare la testa per non vedere lo scempio, mentre i piccoli drammi si consumano accanto a noi, ma non abbastanza vicino da farci male. Il film mi ha sorpreso nei suoi intenti, come un film deve fare, obbligarti a uscire dalla sala e stare quasi zitto per dieci minuti, immaginare come la tua vita potrebbe essere altrove, come faresti se fossi il protagonista. Ed Ernesto Guevara de La Sarna alla fine del film diventa il Che, cambia, muta profondamente (l'attore mi aveva convinto di + in Amores Perros, ma nel complesso ha impresso il pathos necessario) ed infine, attraversando il Rio a nuoto, dimostra come un gesto può inscenare un simbolo forte per annullare i confini geografici disegnati dalla malattia, dal denaro, dalla politica, dall'odio. Grande coerenza, grande personalità, grande umanità, grande coraggio.

venerdì 2 luglio 2004

EMIDIO CLEMENTI: L’ultimo diouna burrasca, una vita che sembra essere stata scritta da uno sceneggiatore, dubbi e risposte, dolore e intelligenza


forse non è il libro estivo per eccellenza, anche perchè in spiaggia è sicuramente meglio Tom Clancy... ma indicato per capire qualcosa di più della musica dei Massimo Volume e della complessa e forte personalità di mimì, un pò di cura per l'anima nel centro dell'aridità sociale e culturale di tutti i giorni


una delle cose più belle che ho letto negli ultimi 10 anni (grazie a Beppe che me l'ha passato)





comunicazione di servizio!


malvida in concerto venerdì 9 luglio ore 21,30 al


Centro Giovani Arci di Candiolo (TO), Via Roma 12 - insieme a Loska Famiglia


ehi proprio tu che leggi, vieni a questa serata gggiovane e se vuoi mangi e bevi pure (non a gratis) ma a prezzi moooolto bbbuoni