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mercoledì 26 aprile 2006

la casa dei misteri

ci siamo sentiti come Bart e Milaus nelle puntate speciali di Helloween


diclaimer: questo è un post in stile tematico alla beppe ma con il suo (tacito) benestare, provo a raccontarvi questa avventura, che la vita a volte è meglio di un film


avete presente le leggende metropolitane? tipo la casa disabitata e misteriosa, il vecchio pazzo che tutti evitano, sei (più o meno giovani) ragazzi(ni) che in una pigra domenica decidono di avventurarsi in un luogo proibito? e poi storie noir degli anni 70, paranormali e mistiche? tutto questo a Poirino c'è ed è avvenuto...


da decine di anni passiamo di fronte a questa vecchia casa mai ultimata, tutta recintata e piena di alberi, per cui l'incoscenza ci fa dimenticare l'illegalità e come dei ragazzini passiamo nella recinzione bucata e visitiamo questo casermone di 4 piani, tipica scenografia da film dell'orrore... ma uscendo ci accorgiamo dell'arrivo del padrone, un vecchio pazzo e scorbutico, almeno così l'abbiamo sempre immaginato


inizialmente scappiamo nei campi, ma siccome l'anziano non demorde, ci fermiamo e lo aspettiamo; lui ci ringrazia di non essere scappati e, con il fiatone, ci fa promettere di non entrare mai più lì dentro, che tanto non c'è nulla da vedere nè da rubare... e poi ci chiede di sederci sull'erba e, se abbiamo un momento, ci vorrebbe raccontare una cosa... noi, motivati dal senso di colpa, accettiamo


la storia della sua vita prende giri larghissimi ed è infarcita di aneddoti curiosi, ma anche superflui, insabbiati da ricordi non proprio lucidi: quarant'anni in RAI prima come fattorino, poi come uomo di fiducia, poi come portavalori ed infine contabile;


e storie noir ambientate in una Torino degli anni di piombo, con bande armate e sgommate di alfette e cortili fatiscenti e gioiellieri morti;


ed una ragazza povera fuggita dai colli astigiani a Genova, in cerca di fortuna, aiutata da un giovane che le fornisce un indirizzo per trovare lavoro... ma il giovane si rivela poi essere morto tempo addietro, come testimoniato da un dipinto nella casa della contessa, alla quale la ragazza si era rivolta, seguendo l'indirizzo avuto misteriosamente;


e Don Bosco che va a trovare la ragazza a Genova e poi chiede le offerte al vecchio conte, armatore mangiapreti in fin di vita per il dolore della perdita del figlio, che sotto braccio al santo astigiano, andando verso la banca, riacquista miracolosamente la salute grazie al gesto di generosità


e lui che alle tre di notte va all'aereoporto di Milano a portare un anticipo (costituito da una borsa zeppa di contante straniero) alla grandissima star internazionale, che doeve farsi riconoscere con un gesto pre-concordato (tipo parola d'ordine): pettinarsi il ciuffo di capelli... peccato che nel medesimo istante ci fossero due bellissime donne, somiglianti, che facevano la stessa cosa: che fare? con il batticuore, cerca di capire meglio, rendendosi conto che una non lo faceva con naturalezza "...lei è Miss...?"  Tuttu occhèi, missione compiuta!


alla fine ci saluta e ci ringrazia della chiacchierata (monologo?) di quasi 50 minuti, contento di averci conosciuto, invitandoci a salutarlo se lui non ci vede per strada; per dire che, se i ladri o presunti tali venissero sempre puniti così, forse non ci sarebbero più tanti furti? ed è giusto punire in questo modo, contraccambiare le marachelle con l'amore? in fondo in fondo, oggi noi siamo più gli stessi di ieri.

giovedì 6 aprile 2006

se volete, si può scaricare qui la canzone "grand hotel" registrata un mesetto fa. poco + di un minuto. solo chitarra "elvis" + fischio di Beppe e voce + sonaglio di Giò. buone elezioni, anche nella vita a due.

sabato 1 aprile 2006

oggi come oggi mi asciugo la testa dalla pioggia e penso che Love's a game dei Magic Numbers sia una canzone perfetta, non la più bella nè la più emozionante che abbia mai sentito, ma una canzone per-fet-ta