Pagine

lunedì 18 ottobre 2004


"I My Bloody Valentine sono gli esponenti piu' rappresentativi del curioso movimento degli "shoegazer" (letteralmente "fissascarpe" per la loro attitudine a rimanere a capo chino sulla chitarra per l'intera durata dei concerti), oltre che una delle band piu' innovative del rock degli ultimi decenni. Fautori di un lavoro sul sound assolutamente peculiare - seppur parallelo a quella ricerca sulla distorsione valvolare delle chitarre portata avanti in quegli anni dagli statunitensi Sonic Youth - sono da considerare l'approdo etereo e trascendente del punk. La storia dei My Bloody Valentine comincia nei primi anni 80 in Irlanda, in piena cultura "batcave", all'insegna di lugubri scenari dark-punk. E' a Dublino che Kevin Shileds e l'amico batterista Colm O'Ciosoig si mettono in luce con il nome di Complex. Quindi, i due si trasferiscono a Berlino dove, nel 1984, ingaggiano il cantante Dave Conway e la tastierista Tina. Nell'85 cambio di formazione: fuori il cantante Dave Conway, destinato alla carriera di scrittore di fantascienza, e dentro l'affascinante chitarrista e vocalist Bilinda Butcher. Alla fine del 1988 arriva "Isn't Anything", primo vero album per la band di Shields. Giocando sulla resa ipnotica delle distorsioni e sulle "glide guitar" (un'esasperazione dell'effetto di tremolo), i My Bloody Valentine disegnano un intenso itinerario di stordimento, estasi e tormento, dolcezza e aggressivita'. Un travolgimento emotivo segnato dal contrasto fra l'impalpabile e sofferta voce di Bilinda e il muro di chitarre impastate di suono di Shields". [gran disco! grazie Miriam].

3 commenti:

anonimo ha detto...

Prego!!!!!!!

anonimo ha detto...

i mbv sono davvero geniali, loveless fa piangere di gioia.... ufficialmente non si sono mai sciolti quindi chissà....

countrybuti ha detto...

... e che batteria anni '80!!!!!!!!