SEÑOR PINO!?
Talvolta, sulla via del ritorno, una lieve acidità di stomaco e vaghi sintomi di un complesso di superiorità testimoniano che abbiamo partecipato a un evento non comune. Dico in generale. Yesterday night noi si va al party da Elena e Francesca. Il biglietto d'invito dall'eccellente grafica (!) titolato "Inaugurazione Loft" preannuncia, tra l'altro, vinili gestiti da Alfio Mega Zeppa. Penso: siccome l'Alfio lo conosco come grande appassionato di Pink Floyd et similia, si viaggia intorno agli anni '70 e la psichedelia tutta. Sbagliato. Tanto x cominciare attaccato allo stereo c'è il papà. Capelli medio-lunghi raccolti con un elastico, pantaloni e camicia di un bel rosso luccicante, cravatta dei Simpson rossa pure lei. Siccome l'eccentricità è elemento essenziale di questo ambiente, la stravaganza nell'abbigliamento del socievole signore non mi sconvolge. L'abito non fa il monaco, e forse nemmeno le scarpe. In effetti la prima cosa che mi colpisce del señor pino sono le calzature colorate. Lui parla con me e Giovanni di musica, e parte proprio dall'inizio, da Elvis, dai Beatles, dagli Stones (prima no, eh?). Io ascolto e annuisco, ma in realtà continuo a guardare di sfuggita le sue scarpe, nel panico. Perchè mentre parla/toglie/mette dischi, continua a calpestare distrattamente fantastiche copertine di storici 33giri (20 o 30'anni fa, Neil Young, un live di Leonard Cohen), roba che adorerei e custodirei religiosamente. I giovani però non approvano la sua selezione, sopportano un po' e poi gli tolgono il dj-set. Vanno a mettere sù le sigle dei cartoni animati, pensa. Povero. Mi limito a descrivere il señor pino nella sua veste (rossa) di dj. Ad altri l'elogio del señor pino come chitarrista. Per me in ogni caso un mito, lo dissi e tutt'ora confermo.
(upgrade) PINOPINOPINOPINOPINOPINOPINOPINOPINOPINOPINOPINO
Beppe mantiene le promesse, ed io mi associo interrompendo il blog-sciopero di identità. Per dire cosa? mah, non lo so nemmeno bene. Ma sta di fatto che "l'evento non comune" mi ha quasi distrutto una muta di corde e se io avessi quei dischi là ci tappezzerei una parete e la musica me l'ascolterei in mp3 (sacrilegio della qualità!!!). Senso di inadeguatezza? giù un bicchiere di cabernet sauvignon. Lacune di cultura grafica? giù un Corky's della partita fornita dal mitico Simone. Non abbastanza bello e spregiudicato da suonare quando forse non era proprio il contesto (e me ne sono accorto solo dopo)? Giù una Becks. Non sono io quello che ha perso tutto? giù e poi giù ancora una Moretti da 66 cl.
E poi le scarpe del SEÑOR PINO non erano colorate, ma bianche e nere!!!