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lunedì 10 maggio 2004

I GIOVANI, I GIOVANI SONO VENUTI A CERCARMI...


La serata GIOVANE comincia bene se comincia con aperitivo alquanto alcolico in [prima tappa] sfigato bar di provincia che più sfigato e più di provincia ce n'è abbastanza pochi. All'interno della suddetta cornice modello ospizio si registrano primi saluti, prime ordinazioni, telefonate di conferma e sommario appello di presenti e assenti.


Poi il GIOVANE sgomma verso la mega-metropoli, per finire quasi sempre a cenare nella [seconda tappa] solita pizzeria, forse perchè trattasi di locale molto alla moda o forse perchè delle novità dopo un po' ci si stanca e allora. Alla comitiva si aggiungono gli ultimi e il gruppo raggiunge il momento di massimo affollamento. Ma stavi andando a cena con amici... oppure ti trovi in mezzo a un corteo di scioperanti che manifesta in centro città? Mangi & bevi, poi si paga alla romana perchè metodo più sbrigativo nonchè esente da errori contabili. Errori che invece si presentano immancabilmente, tanto che ormai la cena-senza-scazzi-sui-conti-che-non-tornano è considerata dai più solo una vecchia leggenda metropolitana.


A questo punto il GIOVANE migra verso il [terza tappa] bar figo sotto i portici del centro. Stracolmo di universitari, non tutti vestiti da universitari. Buon segno se alcuni sono stranieri o, in alternativa, c'è qualcuno di famoso perchè è apparso una volta (4 secondi, di mattina, per sbaglio) su una tv locale. Domanda: come capisci se il posto è veramente alla moda? Risposta: la prova del 9 si fa al banco, dove almeno una dozzina di cocktails devono contenere un ingrediente preciso: l'assenzio. Più che una bevanda, uno status symbol. E sei subito un po'... poeta maledetto (perchè se dici Baudelaire qualcuno non capisce). Il gusto non piace a nessuno e lo paghi pure caro come il fuoco, ma chi giovane e bello vuole apparire un po' deve.


La notte si conclude degnamente se alla fine il GIOVANE si fa un giro [quarta tappa] da G. per un ultimo drink e magari 4 salti. Chiaro che G. non è mio cugino, nè tantomeno amico o conoscente, bensì uno dei posti più gettonati della città, il meglio per i nottambuli, il locale dove fa più figo di questi tempi concludere la "noche". A parlare come i vecchi c'è da dire che la stalla di mio nonno è grande almeno il triplo e puzza meno della metà. Detto questo, ognuno è libero di andarci tutte le volte che vuole. Magari di prenderci pure la residenza. Tanto io nella stalla di mio nonno non vi invito.

4 commenti:

malvida ha detto...

sonovecchiopuntoprendospuntodaltuountociuffomisentostrettocomequandoinchiappettounpuffo

beppemalvida ha detto...

e se oggi scrivo 'ste cose... pensa cosa potrei scrivere tra altri venti o trent'anni. paura!

malvida ha detto...

Giancarlo?

beppemalvida ha detto...

chi è?